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Papilloma virus e gravidanza

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Dott.ssa Priscilla Andrade

Ginecologa presso Clinica Fertilab Barcelona

Il papilloma virus (HPV) è una malattia infettiva a trasmissione sessuale. È tra le più comuni malattie sessualmente trasmissibili: colpisce, infatti, il 20% della popolazione mondiale di età compresa tra i quindici e in cinquant’anni. Più della metà delle persone che sono sessualmente attive è infettata tramite via genitale o anale, oppure per contatto urogenitale.

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Secondo le statistiche le donne vengono colpite da questo virus in misura maggiore rispetto agli uomini: il picco più alto si registra nella fascia d’età compresa tra i diciotto e i ventiquattro anni (28%). Si stima che soltanto in Italia almeno due milioni di donne abbiano contratto il papilloma virus. Essendo le donne maggiormente colpite in in età fertile, sono sempre molti i dubbi e perplessità riguardanti eventuali effetti del papilloma virus sulla gravidanza.

Il principale timore è che l’infezione possa essere trasferita anche del bambino.  Ci sono rischi per il bambino se si ha il papilloma virus? Il virus incide sulla fertilità della coppia? Ci sono rischi per la gravidanza? Trova di seguito tutte le risposte alle principali domande sulla correlazione tra papilloma virus e gravidanza.

 

Che cos’è il papilloma virus?

Prima di parlare degli effetti che questo virus può avere o non avere sulla gravidanza, occorre prima di tutto capire che cos’è davvero il papilloma virus. L’HPV, come detto precedentemente, è uno dei virus a trasmissione sessuale maggiormente diffusi.

Ad oggi sono stati individuati 150 ceppi differenti, 40 dei quali riguardano sia gli uomini che le donne, mentre alcuni sono stati dichiarati potenzialmente cancerogeni (1% dei casi). E’ riconosciuta come l’unica causa necessaria per l’insorgenza del tumore alla cervice uterina. Ad oggi ancora non è stata trovata una cura. Bensì, esiste un vaccino per le forme più pericolose del virus.

 

I sintomi del papilloma virus

Nella maggior parte dei casi nei quali il virus viene contratto, i pazienti risultano asintomatici e l’infezione guarisce da sola grazie alle sole forze del sistema immunitario. In altri casi, invece, possono presentarsi diversi sintomi, comunque ben riconoscibili. Essi sono:

  • verruche benigne della cute e delle mucose (possono comparire ad esempio sui genitali, sul viso, su mani e piedi);
  • escrescenze o papillomi a livello delle mucose genitali e orali.

 

Questi sintomi, a loro volta, possono dare vita a:

  • prurito;
  • dolore lieve;
  • senso di fastidio.

 

Trasmissione del papilloma virus

Bisogna prestare molta attenzione a questi sintomi e tenere ben in conto la trasmissione del virus. Essa si verifica per via sessuale, con contatto con la cute o con le mucose. Non è necessaria la penetrazione, poiché il virus si trasmette anche tra contatti con la pelle, e il preservativo non sempre protegge.

Tuttavia, bisogna stare molto attenti, poiché il virus si può contrarre anche per via non sessuale. Ad esempio, è possibile contrarlo in tutti quei luoghi di promiscuità, come ad esempio collegi, luoghi di detenzione, bagni pubblici, piscine ecc.

È poi molto frequente la trasmissione del virus tramite biancheria o asciugamani o indumenti venuti a contatto con persone già infette dal virus.

 

I sintomi del Papilloma virus sulle donne

I sintomi che sono sicuramente più evidenti nelle donne sono la comparsa di verruche sugli organi genitali: misurano dai 3 ai 5 centimetri e possono comparire anche vicino all’ano.

Ci sono poi altri sintomi non specifici, che possono quindi dipendere anche da altre motivazioni, che possono suggerire la presenza del virus. Questi sintomi possono essere:  bruciore o prurito agli organi genitali; sanguinamento durante il sesso o petting; macchie sulla pelle dei genitali.

Se si contraggono questi sintomi, o se si ha avuto rapporti con un partner infetto da HPV, è consigliato visitare un ginecologo per una visita e per un Pap test, che rileva gli eventuali cambiamenti cellulari causati dal virus.

 

I dubbi delle donne: papilloma virus e gravidanza

Ci sono parecchie domande che vengono poste sulla gravidanza e sul papilloma virus. Ci si chiede sempre se è possibile rimanere incinta se si ha contratto il papilloma virus e se esso possa avere conseguenze dell’eventuale gravidanza. Ebbene, si può rimanere incinta anche se si ha contratto il virus e la possibilità che la gravidanza o lo sviluppo del bambino siano influenzate dal virus sono minime.

Durante la fase di gravidanza si può sviluppare un aumento delle dimensioni o anche del numero delle verruche: ciò è dovuto agli svariati cambiamenti ormonali durante una gravidanza, e quindi conseguenti alterazioni del sistema immunitario.

In generale, è sempre raccomandato alle donne di consultare il proprio ginecologo prima di intraprendere una gravidanza se si ha il papilloma virus, per verificare, attraverso apposite visite e controlli delle cellule della zona genitale, se potrebbero verificarsi problemi in base alla propria personale condizione.

Se invece si è già incinta e si ha allo stesso tempo contratto il papilloma virus, gli specialisti sconsigliano di attuare alcun trattamento, ed aspettare invece il parto per poter iniziare a contrastare il virus con le varie terapie esistenti, poiché esse potrebbero influenzare la gravidanza. A volte, però, è necessario che alcune verruche vengano rimosse. Ciò non influisce sulla gravidanza.

Al momento non è consentito alla donne in gravidanza di sottoporsi al vaccino contro il papilloma virus. Si può invece farlo in seguito, poiché non sono segnalate controindicazioni per quanto riguarda lla fase di allattamento.

Un’altra domanda molto frequente che ci si pone è se il bambino possa essere influenzato dal papilloma virus contratto dalla madre in gravidanza, e se quindi possa essere contagiato.

Le probabilità che ciò accade sono davvero molto basse. Se succede, il bambino solitamente si riprende autonomamente senza contrarre nessun sintomo o altri tipi di problemi legati al virus. Eppure, esistono anche rarissimi casi gravi, in cui il bambino contrae la papillomatosi respiratoria.

Essa si verifica quando il bambino riceve l’HPV per via respiratoria tramite la gola e sviluppa quindi verruche in quell’area. Oppure, potrebbe verificarsi un’infezione laringea. Entrambi i casi sono fortunatamente molto rari.

Un altro dubbio è invece sul parto vaginale e se questo possa o meno essere influenzato dal  papilloma virus. Il virus non rappresenta un inconveniente per il parto a meno che le lesioni e le verruche genitali non siano molto gravi. In questi casi si raccomanda ovviamente il parto cesareo per evitare eventuale sanguinamento e dolore dovuto alla rottura del tessuto malato.

 

 

Papilloma virus e fertilità

I dubbi ci sono anche per quanto riguarda la fertilità: può il papilloma virus influenzare questo fattore? Sono stati condotti diversi studi per poter arrivare ad una risposta che fosse completa. Inizialmente si riteneva che il papilloma virus non avesse dei reali collegamenti considerati rilevanti con l’infertilità.

Più di recente, invece, dei nuovi studi condotti dall’azienda ospedaliero-universitaria di Padova, hanno evidenziato come in realtà fosse tutto il contrario e come effettivamente il papilloma virus ha degli effetti sulla fertilità.

E’ stata condotta una ricerca su un campione di 115 coppie, che non avessero altre cause di infertilità, nelle quali il partner uomo fosse positivo all’HPV. Tra queste coppie prese in osservazione, 54 hanno cercato una gravidanza per 12 mesi senza ricorrere ad alcun tipo di trattamento.

Il concepimento è realmente avvenuto soltanto nel 14,8% dei casi, ma nel 37,5% di essi ha avuto un aborto spontaneo. Sono quindi stati fatti accertamenti sull’HPV nel liquido seminale maschile, non essendo l’infertilità causata da nessun altro effetto. Dallo studio è risultato che il virus non si ha annida all’interno degli spermatozoi, ma che si ancora alla loro superficie.

Il virus, in seguito, si attiva quando entra in contatto con un ovocita femminile. E’ per questo motivo che gli uomini affetti da HPV risultano meno fertili, nel momento in cui il papilloma virus è presente nel liquido seminale e quindi riduce la motilità degli spermatozoi e talvolta ne altera anche la morfologia, impedendo la fecondazione dell’ovocita.

Infatti, questo stesso studio ha evidenziato come la presenza del papilloma virus nel liquido seminale alteri effettivamente la motilità degli spermatozoi. Il virus può alterarla oppure azzerarla completamente. Secondo lo studio, mediamente la motilità si abbassa di circa il 30% rispetto agli uomini che invece non hanno contratto il papilloma virus. Non tutti i ceppi del virus, però, inducono questo effetto; quindi, non sempre tutti gli infetti sperimentano un abbassamento della motilità degli spermatozoi.

Nel momento in cui la donna non riesca a rimanere incinta, accertato che non abbia problemi di infertilità legati ad altro, la causa va cercata nel partner uomo, se esso risulta infetto all’HPV, e vanno quindi effettuati prontamente i giusti controlli.

Quando si accertano le cause di papilloma virus per l’infertilità dell’uomo, per avere un concepimento bisogna recarsi ad un centro fertilità esperto. Come detto precedentemente, non esiste una cura per questo virus e l’unica soluzione possibile per riuscire ad ottenere un concepimento in una coppia dove l’uomo risulta infertile è quello di ricorrere alla procreazione medicalmente assistita.

Il concepimento avviene attraverso lo sperma di un donatore. Si ricorre a ciò quando ovviamente si è accertato che non c’è alcun metodo naturale che possa aiutare la coppia.

Autore
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Dott.ssa Priscilla Andrade

Ginecologa presso Clinica Fertilab Barcelona

Data di pubblicazione
24 Dicembre 2022
Data di aggiornamento
24 Dicembre 2022

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