Gravidanza extrauterina: cosa è?
Dopo essere stato fecondato, l’ovulo ormai divenuto embrione si sposta lungo la tuba di falloppio verso la cavità uterina, dove avverrà l’impianto e la successiva crescita.
A volte può capitare che l’impianto non avvenga nell’utero, bensì in altre sedi: si parla perciò di gravidanza extrauterina.
Un dato a conforto delle donne dimostra che questa condizione si verifica in circa il 2-3% delle gravidanze, e nella stragrande maggioranza dei casi si tratta di gravidanza tubarica, che avviene cioè all’interno delle tube di falloppio.
Quali sono le cause della gravidanza extrauterina?
La complessità di questa condizione riguarda anche le cause scatenanti, che spesso sono di difficile individuazione. Le più diffuse sono certamente correlate a preesistenti problematiche anatomiche delle Tube di Falloppio, in particolare la salpingite che, provocando una alterazione a livello della mucosa, può incidere negativamente sulla pervietà delle tube stesse.
Altre cause posso avere una genesi da episodi chirurgici, da infezioni batteriche o da lesioni delle salpingi.
Tra le cause della gravidanza extrauterina vi sono poi quelle di natura ormonale: anche una alterazione ormonale può infatti incidere sulla pervietà e la peristalsi delle trombe uterine.
Quali sono i sintomi?
In diversi casi la gravidanza extrauterina non ha alcuna manifestazione sintomatologica e la sua diagnosi avviene durante esami di routine.
In generale i sintomi si presentano a partire dalla quarta o quinta settimana dal concepimento, e sono molto simili a quelli di una normale gravidanza: assenza di ciclo mestruale, mal di schiena, nausea, dolori addominali, fastidi durante la minzione, sanguinamento vaginale.
Tra i sintomi meno conosciuti che possono facilitare la diagnosi della gravidanza extrauterina vi sono quelli che si manifestano con un dolore a livello delle spalle o con crampi e sensibilità elevata ad un lato del bacino: questi possono essere due importanti campanelli d’allarme, per cui è opportuno consultare subito uno specialista.
Come avviene la diagnosi e quali rimedi ci sono?
Il metodo di diagnosi utilizzato è quello dell’ecografia transvaginale, grazie alla quale è possibile individuare la posizione dell’embrione, di norma accompagnato da un esame dei livelli dell’ormone beta HCG. Quest’ultimo assume infatti una concentrazione nettamente inferiore in casi di gravidanza extrauterina.
Per quel che attiene alle possibili soluzioni, bisogna precisare che di solito la gravidanza extrauterina si interrompe spontaneamente nelle prime settimane, e nel 70% dei casi si conclude con un aborto spontaneo.
La prassi medica in questi casi segue tre fasi. La prima è una fase di attesa, caratterizzata da monitoraggi frequenti, al fine di attendere che la condizione si risolva con l’aborto spontaneo.
Segue poi una terapia farmacologica, attraverso il metotrexato, finalizzata a bloccare la crescita embrionale.
Qualora la terapia non abbia alcun effetto o non possa essere somministrata si procede con un intervento chirurgico. Nella maggior parte dei casi si utilizza la tecnica della laparoscopia tramite piccole incisioni.
Quali conseguenze ha sulla fertilità?
Qualora la gravidanza extrauterina dovesse interrompersi in modo spontaneo senza provocare alcuna lesione alle salpingi, non vi sono particolari conseguenze in termini di fertilità.
Ciononostante è importante precisare che le donne che hanno già affrontato una gravidanza extrauterina presentano un maggiore rischio che tale condizione si ripresenti.
Ad ogni modo la fertilità risulta compromessa nei casi in cui la donna abbia a disposizione una sola tuba e divenga necessaria la sua asportazione.
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