Qual è l’obiettivo della PMA?
L’obiettivo cruciale della fecondazione assistita o artificiale è quello di facilitare l’incontro dell’ovulo con lo spermatozoo e quindi la fecondazione, condizione che in situazioni naturali non può avvenire per problemi di fertilità di uno o di entrambi i componenti della coppia.
L’inseminazione artificiale o inseminazione intrauterina rappresenta il pilastro della fecondazione assistita e consiste nell’inserimento dello sperma all’interno dell’apparato genitale femminile.
Uno sguardo più attento all’inseminazione artificiale
L’inseminazione artificiale, come già accennato poche righe sopra, consiste dunque in una tecnica che si trova in una zona intermedia: infatti facilita l’incontro tra i due gameti (maschile e femminile) “avvicinando” gli spermatozoi al loro obiettivo, in modo da bypassare problematiche quali la ridotta quantità o la ridotta motilità.
Si definisce omologo quando i due gameti provengono dai due componenti della coppia; eterologo quando invece uno dei due è esterno alla coppia e si dice che faccia da “donatore”. Leggi la differenza tra la due tecniche in questo articolo di approfondimento.
In Italia la forma omologa è perfettamente regolamentata dalla legge e autorizzata; al contrario la forma eterologa è permessa solo se uno dei componenti della coppia è affetto da problemi di sterilità o infertilità irreversibili.
Rischi e limiti della PMA
Oltre a diverse condizioni di salute che possono condizionare negativamente la capacità riproduttiva sia dell’uomo sia della donna, l’età della donna rappresenta il fattore che incide maggiormente sulla possibilità di avere un bambino con i trattamenti di PMA.
Studi scientifici ci dicono infatti che la fertilità nella donna subisce importanti variazioni: un primo calo significativo, anche se graduale, già intorno ai 32 anni e un secondo più rapido dopo i 37 anni, fino ad essere prossima allo zero negli anni che precedono la menopausa, che si verifica solitamente intorno ai 50 anni.
In questo articolo puoi trovare le probabilità di restare incinta a 20, 30 e 40 anni.
Oggi, quindi, le tecniche di PMA sono in grado di aprire le porte alla possibilità di diventare genitori anche in condizioni inimmaginabili fino a non molto tempo fa, tenendo pur sempre a mente che le percentuali di successo dopo i 40 anni, sono comunque molto limitate.