Considerata sicura e molto efficace, l’eparina è perfetta per fermare il rischio di trombofilia durante la gestazione, periodo in cui la madre è maggiormente soggetta all’ipercoagulazione.
Eparina, cos’è e perché può essere utile
L’eparina a basso peso molecolare è una sostanza chimica che svolge un’azione anticoagulante. Viene principalmente utilizzata laddove sia necessario prevenire o curare una condizione di ipercoagulazione del sangue, cioè una tendenza alla formazione di trombi nei vasi sanguigni. Questa può essere dovuta a cause genetiche oppure acquisite, come ad esempio durante la gravidanza.
Nei casi in cui si presenti una predisposizione all’eccessiva coagulazione, anche le donne che si sottopongono a trattamenti di Procreazione Medicalmente Assistita (PMA) possono assumere eparina (LMWH). Tuttavia, non esistono ancora prove scientifiche convincenti che dimostrino i benefici dell’eparina in queste circostanze. Per determinare se una donna in gravidanza necessita di eparina, è importante conoscere la sua storia medica.
In caso di dubbi, si suggerisce di eseguire esami diagnostici per scoprire eventuali patologie legate alla coagulazione del sangue come la trombofilia e valutare l’impatto che queste possono avere sull’impianto embrionario. Il pannello di esami necessari per una diagnosi precisa deve essere concordato o prescritto in collaborazione con lo specialista in ematologia, tenendo conto delle caratteristiche individuali.
Inoltre, si raccomanda una dieta sana ed equilibrata ed eventualmente l’assunzione di integratori alimentari quali omega 3 e vitamina K, per ottimizzare le condizioni di salute materna durante la gravidanza. impianto embrionario.
PMA, quando assumere eparina?
Attualmente non ci sono indicazioni chiare riguardo al momento di somministrazione di eparina nel processo di PMA. Quando si tratta di determinare la dose da somministrare, come avviene nella prevenzione tromboembolica, si deve tenere in considerazione il peso corporeo e le condizioni di rischio.
Per evitare il rischio emorragico associato all’uso di LMWH, l’inizio e la dose della terapia devono essere attentamente considerati per valutare i potenziali benefici e gli eventuali rischi emorragici. Inoltre, i medici dovrebbero essere consapevoli di eventuali effetti collaterali, come nausea, mal di testa e reazioni allergiche, che potrebbero verificarsi dopo l’uso dell’eparina.
Infatti, sebbene i possibili effetti collaterali dell’eparina sono in genere lievi, è importante essere consapevoli quando si assume questa sostanza. In alcuni casi, l’uso di eparina può provocare reazioni allergiche da lievi a gravi. Tra queste trovamo l’orticaria, prurito cutaneo, respiro affannoso e gonfiore del viso. Può anche causare lividi o sanguinamento più frequenti del normale e trombosi venosa profonda (TVP).
I pazienti che assumono farmaci anticoagulanti devono monitorare attentamente i livelli di coagulazione nel sangue per assicurarsi che non presentino un rischio di emorragia o trombosi.
Come si assume l’eparina?
L’eparina viene somministrata per via endovenosa, sottocutanea o intramuscolare. L’eparina può anche essere somministrata prima dell’intervento chirurgico per prevenire i problemi legati alla coagulazione. La dose e il metodo di somministrazione devono essere decisi dal medico, onde evitare complicazioni durante il trattamento con l’eparina.
L’eparina è utile in gravidanza?
In corso di gravidanza il dosaggio iniziale di eparina è legato al peso della paziente, mentre la somministrazione è giornaliera (ogni 24h) e avviene tramite iniezioni sottocute, per l’intera durata della gravidanza.
L’eparina può causare in rari casi la diminuzione delle piastrine. Si raccomanda inoltre di iniziare a circa una settimana dall’inizio della somministrazione di eparina, di verificarne con un esame del sangue la quantità. In seguito, è bene tenere sotto controllo i parametri della coagulazione ogni mese, al fine di trovare il dosaggio perfetto che deve corrispondere alle esigenze precise di ogni individuo.
Sembra inoltre, che durante un parto naturale e un lungo travaglio, l’assunzione di eparina possa peggiorare notevolmente il pericolo di emorraggia. Il cesario, invece, data la sua programmabilità, mantiene maggiormente sotto controllo ogni rischio, poiché si effettuano due iniezioni: una prima del parto e una dopo la nascita del bambino.
Eparina e PMA
Vi sono numerose segnalazioni in corso sull’utilità dell’eparina come trattamento per la procreazione medicalmente assistita. La maggior parte di queste ricerche sostiene l’uso dell’eparina per donne affette da malattie trombofiliche.
Tuttavia, ci sono opinioni discordanti sul momento giusto in cui somministrare l’eparina: al momento del prelievo degli ovociti, immediatamente dopo o durante il transfer dell’embrione, prendendo in considerazione i possibili rischi emorragici. In alcuni casi, l’eparina può essere prescritta come trattamento aggiuntivo a donne senza condizioni trombofiliche che hanno sperimentato ripetuti fallimenti di impianto o poliabortività.
Nonostante ciò, non esistono prove definitive che confermano l’efficacia di tali terapie. Una ricerca del 2014 ha mostrato che l’85% delle 150 donne che assumevano eparina a causa di ripetuti fallimenti di impianto o poliabortività sono riuscite a rimanere incinte contro il 66% delle donne che non avevano assunto l’eparina. Tuttavia, il panel di persone esaminate era limitato e sarebbe stato necessario ampliarlo per ottenere risultati più accurati e che abbiano un rilevante peso scientifico.
I medici ricercatori si sono trovati quindi d’innanzi a due risultati differenti: alcuni studi non hanno dimostrato che l’eparina porta vantaggi significativi alle donne con ripetuti fallimenti dell’impianto, mentre altri hanno evidenziato un ruolo positivo della sostanza. Queste conclusioni contrastanti riguardano anche le donne con casistiche di fallimento ripetuto dell’impianto di embrione dopo la PMA (Procreazione Medicalmente Assistita).
A causa della necessità di ampliare il campione di persone esaminate, sono necessari ulteriori studi per esaminare l’effetto dell’eparina su queste donne.
Le proprietà antitrombotiche
L’eparina possiede una struttura chimica complessa e pertanto non può essere assunta per via orale. Si tratta di un farmaco appartenente alla famiglia degli eparinoidi, che serve a inibire la formazione di coaguli nel sangue. Questi farmaci vengono usati soprattutto per evitare il formarsi di trombi, dei quali molti individui sono soggetti.
Sono particolarmente importanti per le persone costrette a lunghi periodi di fermo dopo ingessature o interventi chirurgici, poiché un’alterazione della circolazione può causare l’infiammazione delle vene (flebite), aumentando così il rischio di trombosi. L’eparina viene anche utilizzata come prevenzione dell’embolia polmonare, poiché riduce la possibilità che si formino coaguli nel sangue. Essa può inoltre essere prescritta per trattare alcune malattie cardiovascolari o per ridurre il rischio di infarto.
Secondo alcuni dati rilevati da una ricerca svedese, si è scoperto che i numeri dei casi di tromboembolismo venoso (TEV) si aggirano tra 1,6 e 1,8 per 1000 abitanti ogni anno. La tromboflebite è una condizione comune in cui un trombo si forma in una vena situata sotto l’epidermide. Questo trombo può bloccare i vasi sanguigni e potenzialmente portare a disturbi più gravi quali l’embolia polmonare, l’ictus cerebrale e altri disturbi.
Pertanto, il trattamento precoce e degli efficaci disturbi vascolari periferici è importante non solo per alleviare alcuni sintomi, ma anche evitare di incorrere nello sviluppo di condizioni più serie, come l’embolia polmonare o l’ictus cerebrale. Una corretta diagnosi e un adeguato trattamento farmacologico sono fondamentali per ridurre il rischio di complicanze legato alla TEV.
Altre proprietà
L’eparina è una sostanza naturale ricca di proprietà benefiche. È un anticoagulante che aiuta ad evitare la formazione di coaguli di sangue. L’eparina aiuta anche a prevenire l’accumulo di trombi nei vasi sanguigni e, in tal modo, protegge diverse parti del corpo da malattie cardiovascolari come l’ictus ischemico e l’infarto miocardico.
Inoltre, è molto utile per trattare alcuni tipi di cancro poiché può ridurre le probabilità di complicazioni dalle terapie antitumorali ad esso associate. Di recente, infatti, alcuni ricercatori hanno scoperto che questo farmaco è adatto anche nella cura di alcuni tumori rivelandosi efficace nel bloccare la progressione della patologia. Il segreto sarebbe ancora nascosto nel suo potere anticoagulante e, come si è visto in uno studio su ben 500 pazienti, più della metà ha ricevuto un risultato positivo riguardo al decorso della malattia.
Anche in questo caso, però, bisogna tenere presente che ogni situazione è unica ed è necessario conoscere la cartella clinica del paziente prima di prescrivere questa complessa sostanza. È considerata un farmaco sicuro con effetti collaterali minimi o moderati che tendono a scomparire con il tempo. La sua efficacia può essere incrementata da determinati integratori alimentari e vitamine che ne acuiscono gli effetti positivi.
Del resto, anche se non scevra da numerose controindicazioni è uno dei farmaci più utilizzati del nostro secolo, soprattutto nelle donne che vogliono portare a termine la gravidanza senza incorrere in problematiche cardiovascolari.
Grazie a questa sostanza chimica sono sempre di più le neomamme che possono vivere serenamente l’attesa di un figlio, pur avendo loro stesse problemi nella coagulazione del sangue. Si raccomanda ad ogni modo di rivolgersi sempre al medico curante, il quale valuterà caso per caso la necessità di assumere l’eparina.