Pillola anticoncezionale: cos’è, cosa contiene e tipologie
Con il termine “pillola anticoncezionale” si intende un farmaco che viene assunto per via orale ed è a base di ormoni sintetici (estrogeni e/o progesterone).
Le pillole di questo tipo si suddividono in quattro categorie a seconda della quantità di ormoni che presentano:
- monofasiche, caratterizzate da un quantitativo fisso di estrogeni e progesterone;
- bifasiche, con quantità fissa di estrogeno, ma variabile di progesterone;
- trifasiche, con tre dosaggi diversi di estrogeni e progesterone ed un quantitativo totale di ormoni inferiore rispetto alle pillole degli altri due tipi.
Oltre alla tradizionale “pillola combinata”, chiamata così in quanto è composta sia da estrogeni che da progesterone, esiste poi la cosiddetta “mini pillola”, indicata per le donne che a causa di diversi motivi non possono assumere estrogeni; le mini pillole contengono infatti unicamente progesterone, ma godono comunque della medesima capacità contraccettiva di quelle combinate.
Pillola anticoncezionale, metodologia di funzionamento
L’obiettivo principale della pillola anticoncezionale, indipendentemente dalla tipologia, è quello di evitare che avvenga la fecondazione.
In primo luogo, dunque, inibisce grazie agli ormoni di cui è composta il naturale processo di ovulazione della donna, mediante il blocco della stimolazione ipofisaria esercitata sulle ovaie, le quali di conseguenza non secernono più ormoni.
Senza ovulazione, non viene dunque rilasciato l’ovulo femminile che può essere fecondato dallo spermatozoo maschile, impedendo l’avvento di una gravidanza.
Secondariamente, la pillola anticoncezionale agisce sul muco cervicale dell’utero, rendendolo più denso, in modo da contrastare lo spostamento degli spermatozoi attraverso di esso; allo steso tempo, poi, la pillola altera l’endometrio, ovvero il tessuto di rivestimento dell’utero, rendendo impossibile l’impianto di un eventuale ovulo fertilizzato.
Si può rimanere incinta assumendo la pillola anticoncezionale?
Uno dei quesiti che maggiormente interessano le donne che assumono o che vogliono iniziare ad assumere la pillola anticoncezionale riguarda la sua effettiva capacità di evitare una gravidanza indesiderata.
Sebbene le formulazioni odierne siano attentamente studiate per garantire la massima efficacia possibile, che arriva al 99% nel caso in cui vengano rispettate alla lettera tutte le prescrizioni di impiego, è bene tenere a mente che esistono alcune condizioni che potrebbero causare una riduzione dell’effetto della pillola, aumentando dunque il rischio di rimanere incinta.
Vediamole subito qui di seguito.
Errori nell’assunzione
La regola principale quando si parla di pillola anticoncezionale è quella di assumerla regolarmente, alla stessa ora ogni giorno. In caso in cui l’assunzione fosse ritardata di molte ore o saltasse del tutto, l’efficacia del farmaco potrebbe diminuire notevolmente.
Problemi di salute
Patologie di vario tipo, soprattutto quelle di natura gastrointestinale che comportano nausea e vomito, influiscono negativamente sulla funzionalità della pillola anticoncezionale, in quanto impediscono all’organismo di assorbire adeguatamente gli ormoni in essa contenuti.
Interazione con farmaci
Altro elemento di cui tenere conto quando si prende la pillola riguarda l’assunzione concomitante con altri farmaci, quali primariamente gli antibiotici e i cortisonici, ma anche gli antifungini, gli antivirali e gli antiepilettici. In questi casi, risulta opportuno chiedere sempre il parere del proprio medico curante.
Alterazioni nel dosaggio
Come abbiamo detto, non tutte le pillole anticoncezionali presentano il medesimo dosaggio di ormoni. Affinché tale farmaco risulti funzionale, dunque, è bene individuare la tipologia che meglio si adatta al proprio organismo; pillole con un dosaggio troppo basso, infatti, potrebbero non evitare correttamente l’avvento dell’ovulazione.
La pillola anticoncezionale serve solo a impedire una gravidanza?
Pur essendo un metodo contraccettivo efficace, la pillola anticoncezionale può essere prescritta ed assunta anche al fine di gestire una pluralità di situazioni diverse e migliorare di conseguenza la salute generale della donna.
In primo luogo, aiuta a regolarizzare il ciclo mestruale, soprattutto per le donne che soffrono di ipermenorrea (mestruazioni eccessivamente abbondante) e di dismenorrea (mestruazioni dolorose) diminuendo l’intensità del flusso e riducendo i sintomi mestruali, quali mal di testa, mal di schiena, dolori addominali, tensione mammaria e alterazioni del tono dell’umore.
Può inoltre rappresentare un valido coadiuvante nel trattamento di condizioni mediche quali l’endometriosi e l’ovaio policistico, riducendo altresì il rischio, soprattutto nelle donne maggiormente predisposte, dello sviluppo di alcuni tipi di cancro quali quello all’ovaio e quello all’endometrio.
Non solo questo, però. L’assunzione della pillola anticoncezionale riduce anche i sintomi connessi allo squilibrio ormonale in quella che è definita PMS, ovvero “sindrome da pre-menopausa”, come ad esempio l’eccesiva produzione di sebo con conseguente comparsa di acne, oltreché irritabilità e insonnia.
È bene però ricordare che la pillola anticoncezionale non svolge alcun ruolo protettivo nei confronti delle malattie sessualmente trasmissibili; in questi casi, dunque, è sempre e comunque necessario ricorrere ad un altro tipo di protezione, quale il preservativo.
Quando è sconsigliata l’assunzione della pillola anticoncezionale
La pillola anticoncezionale è un vero e proprio farmaco e pertanto non deve mai essere assunta con leggerezza. Bisogna quindi primariamente sentire il parere degli esperti, che sapranno valutare il tipo di pillola più adatta in caso alle specifiche esigenze e caratteristiche individuali.
Esistono tuttavia delle condizioni che rendono altamente sconsigliato il ricorso, soprattutto se protratto per molti mesi consecutivi, della pillola anticoncezionale.
Stiamo parlando in particolare delle donne che soffrono di problemi legati alla circolazione e alla coagulazione del sangue, dal momento che la pillola potrebbe favorire lo sviluppo di una trombosi venosa profonda. Allo stesso modo, andrebbe assunta con attenzione (e sempre e solo dopo aver parlato con il medico) in caso di aumentato rischio di malattie cardiache o ictus.
Secondariamente, è bene assicurarsi di non essere allergiche ad uno qualsiasi dei componenti della pillola anticoncezionale; a tal fine, risulta consigliabile informarsi accuratamente sugli ingredienti del farmaco, leggendo il foglietto illustrativo ed esponendo la propria situazione al medico.
Pillola anticoncezionale e fertilità, ci sono correlazioni?
Un’altra domanda molto comune tra le donne che assumono la pillola è relativa alla possibilità, in futuro, di andare incontro ad una eventuale gravidanza.
La risposta è affermativa: l’assunzione della pillola anticoncezionale, anche se ripetuta nel tempo, non provoca infatti alcun tipo di alterazione nella fertilità della donna.
Alla sospensione del trattamento, il normale ciclo mestruale riprenderà come sempre, anche se magari in tempi diversi in relazione alle caratteristiche individuali ed alla tipologia di pillola assunta (le mini pillole sono in questo caso quelle che favoriscono una più rapida ricomparsa delle mestruazioni naturali).
Laddove però si dovessero verificare problematiche di qualsiasi tipo e non si riuscisse a portare avanti una gravidanza, l’unico consiglio è anche in questo caso quello di rivolgersi ad un esperto che possa aiutare a chiarire i dubbi e a trovare la soluzione più adatta in base alle proprie esigenze.