Cosa è la prolattina?
La prolattina è un ormone che viene secreto dall’ipofisi e ricopre un ruolo importantissimo per la gravidanza: è infatti deputato allo sviluppo del seno durante il periodo della pubertà, e alla secrezione del latte durante la gestazione.
Si tratta quindi di un ormone tipicamente femminile, presente tuttavia in piccole quantità anche nell’uomo. Nonostante gli effetti di tale sostanza sull’organismo maschile non siano ancora del tutto appurati, è ben noto come alti livelli di concentrazione di questo ormone abbiano sicuramente effetti negativi quali impotenza, galattorrea, ginecomastia e scarsa libido.
Quali sono i valori di prolattina considerati normali?
La secrezione della prolattina viene influenzata da molteplici fattori tra i quali l’alimentazione, lo stile di vita e i livelli di stress. Essa inoltre segue il ritmo circadiano, per cui durante la notte i valori di questo ormone sono più alti, per poi raggiungere livelli più o meno stabili durante il giorno.
Inoltre la concentrazione di prolattina è più alta nelle donne dopo il periodo della pubertà, durante la gravidanza e in fase di allattamento.
L’esame per stabilire i livelli di questo ormone consiste in un semplice prelievo di sangue venoso ed è utile per avere una serie di informazioni: ad esempio consente di indagare la causa della fuoriuscita di latte in assenza di gravidanza, le cause della irregolarità del ciclo mestruale o dell’infertilità, fino alla diagnosi di patologie o neoplasie.
Per quel che attiene ai livelli che denotano una condizione di normalità, questi si attestano tra i 2-29 ng/l per le donne non in stato interessante, mentre per le donne in gravidanza i valori di prolattina sono più alti, ossia 10-209 ng/l.
Infine per gli uomini il livello normale di questo ormone è pari a 2-18 ng/l.
Iperprolattinemia: quali sono le cause, gli effetti e i rimedi
Valori di prolattina superiori a quelli normali denotano una condizione di iperprolattinemia.
Le cause di questa condizione possono essere di varia natura ed avere origini patologiche, come ad esempio la sindrome dell’ovaio policistico e l’ipotiroidismo, fisiologiche (compreso lo stress) ed anche farmacologiche.
Per quel che riguarda invece gli effetti generati da alti livelli di prolattina vi sono: anovulazione, irregolarità del ciclo mestruale, difficoltà di concepimento e infertilità, adenomi ipofisari, osteoporosi e altre patologie. Negli uomini invece possono provocare ginecomastia, galatorrea, impotenza e perdita di libido.
In considerazione di ciò, appare evidente la necessità di regolarizzare i livelli di questo ormone. In alcuni casi ciò può avvenire semplicemente con il trattamento della causa scatenante, ad esempio con l’ipotiroidismo; nell’ipotesi di iperprolattinemia causata da farmaci, questa può essere risolta interrompendone l’assunzione. Vi sono infine casi più delicati, per i quali è opportuno procedere con ulteriori accertamenti, che potrebbero necessitare di intervento chirurgico o altre terapie.
Quando è opportuno fare una visita specialistica?
Alla luce di ciò, è evidente l’importanza di mantenere un adeguato livello di prolattina non solo per garantire il benessere della donna, ma anche ai fini procreativi.
Con riferimento all’universo maschile, è sicuramente opportuno approfondire con visita specialistica le condizioni che rientrano nella categoria degli effetti di iperprolattinemia e che spesso vengono sottovalutati.
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