Generalmente, si pensa che tutte le donne che hanno le mestruazioni siano di conseguenza fertili, ma questo è sbagliato. La possibilità di concepire non è data dal sanguinamento, ma dall’ovulazione, una fase piuttosto delicata del ciclo in cui la donna si trova nel picco della fertilità ed è pronta quindi a concepire.
Si stima che circa il 4% delle donne appartenenti alla popolazione mondiale, soffre di questa patologia e spesso, accade che la diagnosi avvenga proprio dopo che queste ultime abbiano sperimentato numerosi problemi a concepire. Vediamo dunque che cos’è l’anovulazione e quali sono le sue cause.
Anovulazione, di cosa si tratta
Sappiamo bene che mestruazione e ovulazione sono due fasi diverse del ciclo mestruale. Possiamo immaginare il ciclo mestruale come un cerchio diviso in quattro parti, dove le più importanti sono quella del sanguinamento e dell’ovulazione stessa. Dal punto di vista biologico, il flusso mestruale è il momento in cui la vagina emette del sangue che proviene dalla cavità uterina, il che testimonia il fatto che la donna non è rimasta incinta durante il mese appena trascorso.
L’ovulazione, invece, è una fase anche chiamata come “finestra fertile”, dove l’ovocita – e quindi la cellula riproduttiva – cresce fino ad arrivare all’interno della tuba. Essendo due processi diversi si distinguono biologicamente, ma sono profondamente correlati anche se di fatto non dipendono l’uno dall’altro. Sostanzialmente, quando le ovaie di una donna non riescono a rilasciare ovuli, allora si verifica l’anovulazione.
Questo avviene in tutti momenti e tutte le fasi del ciclo mestruale. Se non ci sono gli ovociti, non è possibile che venga la fecondazione e quindi non vengono generati gli embrioni. Una donna può comunque avere il flusso mestruale anche se durante il mese non ha ovulato. Tuttavia, prima di parlare di anovulazione bisogna precisare tre punti:
- è normale avere due o tre cicli senza ovulazione durante l’anno;
- il ciclo anovulatorio è del tutto normale durante il periodo dell’infanzia, durante l’allattamento e la gravidanza, oltre che nella menopausa;
- il ciclo mestruale, infine, si può definire anovulatorio solo alla sua conclusione.
Cos’è l’ovulazione
Durante il ciclo mestruale, il muco cervicale è un indizio che può aiutare le donne a monitorare tutte le fasi. All’inizio del ciclo, il muco cervicale è scarso o addirittura assente. Con l’aumento dei livelli ormonali in preparazione all’ovulazione, la produzione di muco tende ad aumentare, diventando più umido, appiccicoso e biancastro, simile alla chiara d’uovo.
Durante i giorni fertili, diventa ancora più umido e chiaro, in grado di formare lunghi filamenti quando esteso tra pollice e indice e la donna può sentire una sensazione di bagnato e macchiare gli slip. Con l’ovulazione, la consistenza del muco tornerà più spessa e appiccicosa. Poiché i giorni fertili si verificano quando la produzione di muco cervicale è alta, i rapporti sessuali devono concentrarsi in questo momento per avere maggiori possibilità di concepimento.
Il muco cervicale può cambiare a causa di diversi fattori. Il ciclo mestruale è uno di questi; immediatamente prima e durante l’ovulazione, il muco è generalmente limpido, elastico e vischioso, mentre dopo l’ovulazione si assottiglia e diventa più denso e appiccicoso. Anche alcuni metodi contraccettivi come quelli ormonali possono addensare il muco cervicale.
Infezioni batteriche, lieviti e infezioni sessualmente trasmissibili possono anche causare un cambiamento, come i farmaci, i prodotti per l’igiene femminile, le lavande, la gravidanza, l’allattamento al seno ei rapporti sessuali. A volte durante il ciclo si possono sperimentare anche periodi con minime quantità o senza muco.
Monitorare la consistenza del muco cervicale durante il ciclo mestruale può aiutare una donna a determinare i giorni più fertili, cioè quelli in cui ha la possibilità di rimanere incinta. Questa informazione è preziosa per migliorare i rapporti sessuali in modo da ottenere i risultati desiderati. Tra questi quello di aumentare le possibilità di concepire o evitare una gravidanza. Inoltre, conoscendo la propria fertilità è possibile anche prevenire malattie sessualmente trasmissibili.
Quali sono i sintomi di un ciclo anovulatorio
Il sintomo principale di questo disturbo è chiaramente un ciclo assente o irregolare. Inoltre, per le donne che non ovulano, potrebbe verificarsi un ciclo più lungo di 35 giorni, senza che avvengano cambiamenti delle secrezioni vaginali.
Si può inoltre sperimentare anche un abbondante sanguinamento uterino, spesso confuso come normale spotting ovulatorio. Per questo motivo, qualora il sanguinamento avvenga al di fuori del flusso mestruale, è sempre bene richiedere una visita medica dal proprio ginecologo per escludere qualsiasi altra causa. Per quanto riguarda i sintomi, oltre all’assenza di ciclo mestruale si azzerano anche i segni dell’avvenuta ovulazione.
Ad ogni modo è possibile effettuare il processo contrario, ovvero capire quali sono i segnali che il corpo manda nel momento dell’ovulazione stessa. I tipici sintomi della fase ovulatoria sono infatti gonfiore addominale, cambiamenti dell’umore, forte tensione mammaria. La conseguenza di un ciclo ovulatorio, infatti, non si traduce in una sua sintomatologia ma di fatto, è la difficoltà di riprodursi. Del resto, questo disturbo rende quasi impossibile la fecondazione.
Le cause del ciclo anovulatorio
Sono moltissime le cause che possono portare una donna a non sperimentare la fase ovulatoria. Se l’anovulazione è un elemento fisiologico nel momento in cui compaiono per la prima volta i cicli mestruali durante la pubertà, allo stesso tempo in età fertile, è considerata una patologia.
Sono diverse le condizioni che coinvolgono le ovaie e tutto l’apparato riproduttivo della donna, tra queste elenchiamo la perimenopausa, i tumori ovarici, la sindrome dell’ovaio policistico e infine, l’insufficienza ovarica precoce.
Quest’ultima è molto più comune di quanto si pensi. In questo caso, infatti, vi è una perdita progressiva dell’attività ovarica che avviene prima della fisiologica mancanza di ovulazione della menopausa. Si parla dunque di un’età inferiore ai quarant’anni in cui la condizione si sperimenta in maniera indotta da farmaci oppure spontaneamente.
Tra le altre cause dell’anovulazione citiamo anche:
- disturbi della tiroide, che coinvolgono in modo diretto gli ormoni;
- valori eccessivamente alti di prolattina;
- alterazioni dell’ipofisi, ghiandola importantissima per l’ormone LH e FSH;
- disordini alimentari come una eccessiva attività fisica o una dieta poco sana;
- elevati livelli di stress.
Il ciclo anovulatorio si può verificare poi durante l’allattamento, processo che debilita in maniera importante l’organismo. Di frequente l’assenza di ovulazione è anche segno di disequilibri ormonali dopo operazioni chirurgiche.
Diagnosi
Se si sospetta di avere un ciclo anovulatorio, è consigliato rivolgersi al medico, che valuterà le cause che portano all’anovulazione. Uno dei metodi più precisi, è quello di annotare su un apposito calendario mestruale il giorno di inizio del flusso. Il ginecologo chiede spesso anche il monitoraggio della “temperatura basale”, la quale segue un preciso procedimento per rilevare la temperatura perfetta al fine di comprendere al meglio la fase del ciclo.
Vi sono poi diverse analisi del sangue che monitorano gli ormoni durante tutti i momenti del ciclo. In questo modo si possono capire i livelli di progesterone e il suo aumento dopo l’ovulazione. Infine, sarà di prassi effettuare un’ecografia dal ginecologo per escludere cisti alle ovaie o follicoli, anch’essi coinvolti nel normale funzionamento del ciclo.
Quali rimedi per l’anovulazione?
Per risolvere il problema sarà necessario controllare innanzitutto lo stile di vita della persona, qualora siano state escluse cause di natura fisica. Accade talvolta che molte donne che praticano sport eccessivo, incorrono in questa problematica, ma non solo.
Spesso anche disfunzioni di organi come la tiroide, i reni o il fegato, sono causa dell’assenza di ovulazione. In ogni caso vi sono specifici test per monitorare la fase luteale del ciclo. In base al loro risultato si potrà procedere con il trattamento più adatto all’individuo.
È possibile restare incinta nel caso di anovulazione?
Si può correggere l’assenza di ovulazione tramite nuove abitudini di vita, specialmente ponendo particolare attenzione all’alimentazione, che nella gran parte dei casi costituisce la causa principale di questa disfunzione. In alcuni casi esistono anche specifici farmaci, che spesso vengono assunti dalle donne che soffrono della sindrome dell’ovaio policistico, la quale presenta diversi sintomi piuttosto fastidiosi.
Sebbene l’assenza di ovulazione sia una delle cause per cui una donna non riesce a rimanere incinta, la buona notizia è che se anche si soffre di mancata ovulazione si può comunque procreare, anche se ovviamente può essere più complicato. Fortunatamente, le percentuali di successo di gravidanza lasciano ben sperare anche a coloro che hanno superato i quarant’anni e che quindi, non ovulano più in modo regolare.
In conclusione, sebbene sia assolutamente normale che in alcuni periodi dell’anno non si verifichi la fase ovulatoria, è importante cogliere i segnali che il corpo manda rispetto ad una disfunzione ormonale. Specialmente le donne che cercano una gravidanza sanno bene quanto sia importante monitorare attraverso gli appositi stick ovulatori il momento più fertile. In questo caso è quindi più facile accorgersi di un disturbo del ciclo mestruale.