L’utero setto è una delle sette anomalie mulleriane, insieme a Ipoplasia e Agenesia Uterina, Utero Unicorne, Utero Didelfo, Utero Bicorne e Utero Arcuato. Per chi non lo sapesse, tra le anomali mulleriane, rientrano una serie di malformazioni dell’apparato genitale femminile che si presentano nel momento in cui si sviluppa l’embrione. Si tratta di malformazioni che necessitano di una ricerca adeguata prima di giungere a una diagnosi completa e accurata, dove è fondamentale per il medico individuare il difetto corretto, così da poter intervenire nel migliore dei modi, a volte è anche necessario ricorrere a un intervento chirurgico.
L’utero setto risulta essere la forma più comune di malformazioni uterine secondo le statistiche, rappresentando una piccola, ma significativa percentuale, delle problematiche che colpiscono l’apparato genitale femminile. È congenita, cioè presente sin dalla nascita e non sempre è semplice diagnosticarla, in quanto per riscontarla è necessario effettuare esami strumentali oltre all’esame pelvico.
La presenza di un utero setto non implica necessariamente problemi di fertilità, ma se questa condizione ostacola la gravidanza più volte, si può valutare l’intervento chirurgico come soluzione. Di seguito, alcune informazioni in più su questa malformazione, i sintomi, come si individua e come si presenta.
Cosa è l’utero setto
L’utero setto è una condizione congenita in cui il corpo uterino presenta una parete divisoria longitudinale, dove l’utero si presenta come diviso in due parti. Una condizione che, potenzialmente, può causare problemi di fertilità e complicazioni durante la gravidanza. L’utero può essere diviso in modo completo o parziale (subsetto) dalla parete uterina. Nel primo caso, la separazione coinvolge l’intera cavità dell’utero, anche se la condizione più diffusa nelle donne è quella di utero subsetto. La diagnosi accurata della malformazione uterina è essenziale e i medici dovrebbero cercare di eliminare ogni dubbio con ulteriori indagini.
Quali sono i sintomi dell’utero setto
L’utero setto è una malformazione spesso non individuabile senza esami specifici. Tra gli esami fondamentali per individuarla, troviamo l’isterosalpingografia, la risonanza magnetica, l’isteroscopia e la sonoisterografia. Tale diagnosi, una volta accertata, può causare problemi durante la gravidanza come aborti spontanei, parti pretermine e posizione fetale errata. Al momento, la ricerca della gravidanza è l’unico modo per accertare se si è affetti da questa malformazione, poiché non presenta sintomi evidenti e identificabili prima di questo periodo. Fermo restando che non è detto che tutte le donne affette da utero setto presentino problemi di fertilità o abbiano problemi durante la gestazione.
Come si giunge alla diagnosi
Spesso le donne scoprono di avere una malformazione sin dalla nascita solo quando cercano di capire perché non riescono ad avere un figlio. Tra gli esami specifici che il medico consiglia di effettuare, ci sono:
- sonoisterografia: è un esame che permette di visualizzare con precisione l’anatomia dell’apparato genitale femminile, fornendo informazioni utili per la diagnosi delle cause di infertilità. Inoltre, si ricorre a questo esame anche per individuare eventuali polipi e fibromi. L’esame ginecologico prevede l’utilizzo di una sonda a ultrasuoni, inserita attraverso la vagina per visualizzare dall’interno la cavità uterina.
- risonanza magnetica: è un esame diagnostico che utilizza campi magnetici per creare immagini delle strutture interne del corpo, senza l’utilizzo di radiazioni ionizzanti nocive come i raggi X. Questo rende l’esame completamente indolore e sicuro per il paziente. Questo metodo permette di valutare non solo la presenza della malformazione, ma anche la sua completezza o parzialità e lo spessore. Tutte informazioni utili per il medico che dovrà valutare un eventuale intervento chirurgico.
- isteroscopia: è un metodo che consente di esaminare internamente l’utero e trattare eventuali patologie della cavità uterina, come la cervice e il corpo. È un esame breve che può rilevare varie patologie dell’utero, tra cui malformazioni, aderenze, polipi e fibromi. Può anche aiutare a comprendere le cause di problemi di fertilità o aborti spontanei ricorrenti e individuare eventuali anomalie congenite o tumori uterini. Per eseguire l’intervento, il medico utilizza uno strumento metallico chiamato isteroscopio, che è dotato di una piccola telecamera per visualizzare le zone interessate. L’isteroscopio viene inserito nell’utero attraverso la vagina e collegato a un monitor esterno per una migliore visualizzazione. Prima di eseguire l’isteroscopia, è possibile somministrare un farmaco anti-dolorifico o anestesia per ridurre il dolore. La procedura può essere eseguita sia in ambulatorio che in sala operatoria, a seconda delle circostanze e della preferenza del paziente.
- isterosalpingografia: è un esame medico che consente di osservare l’interno dell’utero attraverso una ecografia per individuare eventuali anomalie come polipi, fibromi e malformazioni uterine. È un esame radiografico che permette al medico di valutare la forma dell’utero e delle tube di Falloppio. Per migliorare la visibilità delle pareti circostanti, il medico inietta un liquido di contrasto per rendere visibili le zone interessate, iniettato attraverso la cervice uterina con una piccola dose di raggi X.
Effetti sulla gravidanza
La presenza di un utero setto può influire sulla fertilità e sull’esito della gravidanza, aumentando il rischio di aborto spontaneo e parti prematuri. Secondo le statistiche più recenti, il rischio di aborto entro il quinto mese può arrivare anche al 50%, mentre l’incidenza dei distacchi della placenta è di poco inferiore. La malformazione congenita della cavità uterina può causare uno spazio più stretto per lo sviluppo del feto, portando a un rischio maggiore di parto prematuro.
Tra le possibili complicazioni durante la gestazione, si includono anche la posizione podalica del feto, l’emorragia post-partum e il ritardo nella crescita fetale. Ovviamente, dopo aver letto quanto scritto sopra, se siete alla ricerca di una gravidanza e avete ricevuto una diagnosi di utero setto starete pensando a come evitare eventuali complicazioni. Deve essere il medico a valutare la condizione della malformazione, ricordando che ogni situazione è diversa e che tale diagnosi non comporta necessariamente problemi di fertilità o al feto.
Ma, qualora, invece, si verificassero tali problemi, ricorrere alla metroplastica isteroscopica potrebbe essere la soluzione. L’intervento consiste nella rimozione delle anomalie presenti nella cavità uterina, che possono ostacolare la gravidanza, per ripristinare una condizione normale. Per rimuovere tale anomalia dell’utero, il chirurgo può utilizzare diversi strumenti come microforbici, elettrobisturi o laser tramite l’isteroscopio. La procedura è semplice ed efficace, richiede solo un giorno di ospedalizzazione e viene eseguita con anestesia generale.
Inoltre, è possibile cercare una gravidanza già dopo pochi mesi dall’intervento. I risultati di recenti studi dimostrano che le donne con utero setto sottoposte a intervento presentano un rischio significativamente inferiore di aborto spontaneo. L’utero setto può essere diagnosticato in diverse situazioni, come l’incapacità di concepire o i ripetuti aborti spontanei. Tuttavia, se non ha causato problemi nella gravidanza precedente, non è necessario sottoporsi a un intervento chirurgico. Questo a significare che l’utero setto non equivale per forza ad avere problemi di fertilità.