Tale ormone rimane elevato con produzione costante fino a 12-14 giorni dall’ovulazione e ha azione di blocco sull’ipotalamo e di riduzione della responsività delle cellule granulari al LH. Quest’ultimo meccanismo porta in 2 settimane circa alla degradazione e scomparsa del corpo luteo. Questo è il corso degli eventi in una normale fase di ciclo mestruale, senza gravidanza.
Se si instaura la gravidanza, si crea precocemente una struttura che secerne gonadotropina corionica umana o beta hCG (misurata nei test di gravidanza), con azione LH-simile e mantenimento del corpo luteo, responsabile del controllo endocrino della gravidanza nel primo trimestre. Dall’11°-12° settimana il controllo passa alla placenta.
Capire bene la fisiologia e il ruolo biologico del corpo luteo nella vita fertile di una donna è fondamentale, non solo alla luce di possibili tentativi di gravidanza naturale, ma anche e soprattutto nel caso si scelga il ricorso a metodiche di procreazione medicalmente assistita.
Nel corso di tecniche di embryo transfer, per esempio, si deve iniziare una supplementazione luteale di progesterone.
Corpo luteo gravidico
Di norma, il progesterone viene prodotto da parte del corpo luteo gravidico, che non va incontro a morte perché sostenuto dall’HCG sintetizzato dall’embrione. È considerato l’ormone per eccellenza legato alla riproduzione, in quanto determina:
- la trasformazione secretiva degli elementi ghiandolari dell’endometrio;
- la decidualizzazione dello stroma: cioè la preparazione dell’endometrio ad accogliere l’embrione in arrivo;
- la proliferazione vascolare e l’annidamento della blastocisti;
- iper-polarizzazione delle fibre muscolari, riducendo la possibilità di contrazione: questo impedisce che delle contrazioni improvvise ed eccessive possano portare ad un fallimento nella fase di nidazione e quindi ad un aborto spontaneo;
- il supporto ormonale fondamentale per il mantenimento della gravidanza nelle sue prime fasi.
Di conseguenza, qualsiasi difetto nella funzione del corpo luteo può influenzare negativamente la maturità endometriale e la sua capacità di sostenere la gravidanza nelle fasi iniziali.
Supplementazione luteale
Potrebbe sembrare controintuitivo fare una supplementazione luteale, in quanto molti follicoli sono andati incontro ad ovulazione (ed in effetti gli aborti da insufficienza luteale sono solo l’8%) e quindi dovrebbe essere prodotta una buona quantità di progesterone. Tuttavia, la supplementazione ha alla base dei razionali ben precisi:
- Non si può essere certi a priori della quantità di progesterone prodotto dai corpi lutei; quindi, si preferisce avere un maggior grado di certezza con la supplementazione;
- Gli elevati livelli di estradiolo in fase luteale a causa dei cicli di stimolazione ovarica hanno un effetto negativo sulla recettività endometriale;
- L’uso di analoghi del GnRH comporta una prolungata inibizione della funzione ipofisaria, privando il corpo luteo del suo sostegno fisiologico.
La somministrazione può avvenire per via orale, intramuscolare, trans-dermica o vaginale (forma più utilizzata perché più simile a quella naturale e priva di effetti collaterali; sono disponibili ovuli vaginali, gel, creme vaginali). Si assume la sera prima di andare a letto, in quanto il progesterone può indurre stanchezza e sonno.
Per quanto riguarda la tempistica, la supplementazione con progesterone deve essere iniziata il giorno dell’embryo transfer e protratta per almeno due settimane (fino alla possibile mestruazione). In caso di positività del test di gravidanza la supplementazione con progesterone dovrà essere portata avanti, ma non vi è accordo sulla durata: secondo alcuni, per trenta giorni dopo l’embryo transfer; secondo altri, fino alla visualizzazione dell’attività cardiaca fetale; secondo altri ancora, fino alla dodicesima settimana di gestazione.
Il razionale dietro a quest’ultimo termine è che a partire dalla dodicesima settimana il controllo endocrino della gravidanza è garantito dal progesterone prodotto non più dal corpo luteo, ma dalla placenta; quest’ultima lo sintetizza a partire dal colesterolo; quindi, nel secondo e terzo trimestre della gravidanza un aumento del colesterolo è fisiologico.
Conclusione
Nel complesso, quindi, come si è potuto notare, il corpo luteo è un elemento fondamentale e imprescindibile per gestire il delicato equilibrio ormonale della donna, sia esso in corso di un normale ciclo mestruale, sia in caso di gravidanza. La sua importanza è così cruciale da essere tenuta in forte considerazione anche in vista di un approccio a forme medicalmente assistite.
Da un lato, con la sua durata limitata nei cicli non fertili mantiene l’attività mestruale e dall’altro, con la sua maggiore persistenza durante la fase di gravidanza, induce la produzione di ormoni che permettono l’inizio e il mantenimento della gravidanza stessa.